Good News for the Italian Quinoa Market.
If we could go back in our minds 10 years and could remember the shelves of supermarkets or grocery stores back then, we could hardly visualize a bag of quinoa. Perhaps the more observant and those with excellent photographic memory might be able to recall the rare presence of quinoa inside specialty stores. We could say that year zero in Italy was 2013, proclaimed by the FAO as the International Year of Quinoa. Since then, the increase in consumption of this product has grown exponentially. In 2015 (the very year Tuttoquinoa was born) Nielsen published a market study on the retail sale of grains and grains, recording an increase in quinoa consumption of about 200 percent.
Allora si trattava esclusivamente di quinoa importata da Perù e Bolivia. Negli ultimi anni il consumo di quinoa è aumentato ulteriormente, ma con un’importante differenza rispetto ad allora: La quinoa italiana. Se nel 2015 la quinoa di origine italiana rappresentava un’eccezione, da allora è sempre più frequente incontrare confezioni di questo prodotto, anche se tutt’oggi la produzione nazionale è quasi esclusivamente BIO. Detto ciò, viene da chiedersi innanzitutto perché la quinoa abbia riscosso così tanto successo e perché la domanda si stia spostando verso il prodotto nazionale. Beh, la risposta alla prima domanda sta in primis nelle qualità intrinseche di questo alimento, non dimentichiamo che si tratta di una delle poche piante in natura in grado di apportare i nove aminoacidi essenziali, tra cui la lisina, necessaria per la fissazione di calcio nelle ossa, che funziona da stimolo nell’emissione di insulina. Essa è un importante precursore della vitamina B3 (niacina), che essendo idrosolubile non può essere immagazzinata nell’organismo, ma deve essere assunta con l’alimentazione. È ricca di flavonoidi, in particolare Quercetina (Antistaminico ed antinfiammatorio) e Kaempferol (Antiossidante ed antinfiammatorio). Inoltre, è importante fonte di Sali minerali, fibre e proteine. Se a ciò aggiungiamo che si tratta di un prodotto senza glutine a basso indice e carico glicemico capiamo che si tratta di un alimento con caratteristiche uniche in natura. Ma questo non è l’unico motivo, ci sono anche ragioni indirette, come l’aumento del consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali (anche i legumi hanno visto crescere il proprio mercato), vi è una tendenza generale verso un’alimentazione più salutare ed infine ed un incremento del consumo di cibi senza glutine. Le motivazioni che risiedono dietro alla crescita della domanda di quinoa Italiana sono da ricercare nella maggiore tracciabilità del prodotto e nelle maggiori tutele e garanzie sulle produzioni Biologiche, allo stesso tempo sono legate anche ad aspetti etici ed ambientali. Questi ultimi due aspetti meritano un approfondimento. Dobbiamo infatti tener conto che produrre quinoa in Italia, significa evitare trasporti marittimi internazionali con inestimabili dispendi energetici e conseguenze ambientali, significa soprattutto creare filiere corte e ridurre l’impatto ambientale che i generi alimentari hanno sul nostro pianeta. Inoltre, vi è un aspetto etico da non sottovalutare legato alle popolazioni andine che per millenni hanno coltivato la quinoa e per le quali questo alimento rappresenta una fonte essenziale di energie. Oggi le loro produzioni vengono destinate principalmente alle esportazioni, spesso sottraendo risorse al fabbisogno locale.
We have to say that the quinoa produced in Europe, from an aesthetic point of view, does not (and probably will not) reach the level of quinoa grown in the areas of origin between Peru and Bolivia, both because the varieties grown in these areas are not adapted at all to the European latitude, and because the unique soil and climate conditions of this region cannot be reproduced elsewhere. From a nutritional point of view, thanks to sweet varieties (i.e., with a very low saponin content), which make it possible to avoid the process of desaponification (and therefore dehulling), we have succeeded in Italy in proposing a whole-grain product, which maintains nutritional values without reducing the mineral salt and protein content, which is what happens on varieties with saponins, which require interventions to remove them. With only a few weeks to go before planting and at the gates of the 2021 growing season, we are ready for another season, a 2021 in which the project in collaboration with QUIN sees a doubling of the areas cultivated through supply chain contracts compared to 2020.
(For contacts and info on the supply chain contracts and on thepurchase of certified and selected seeds you can contact us at , write to us via the contact form below or contact us by phone at the number you will find on the pages contacts.)
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