Autor - dariovannu

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Siccità e cambiamenti climatici: la quinoa è un’opportunità
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Cultivo del tef
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PSR Lazio Agricoltura Biologica: 600 € ad ettaro di contributo per la coltivazione di quinoa
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Quinua italiana, el consumo sigue creciendo y la calidad es cada vez mejor
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Buenas noticias para el mercado italiano de la quinoa
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El cultivo de la quinoa en Italia: resultados de 2018
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Quinoa: ensayos de cultivo en campo abierto
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Quinoa: le nostre prove varietali (2016)
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Cultivo de la quinoa
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Conocer (y cultivar) el amaranto
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Quinoa: consideraciones generales para la campaña de 2017
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Quinua y amaranto: 500 años en el olvido
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Variedad de quinoa: Chile
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Principales variedades de quinua: Bolivia
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Principales variedades de quinua: Perú
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Quinua: ecotipos y clasificación
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Quinoa y amaranto: visión general
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Las saponinas, estas desconocidas....

Siccità e cambiamenti climatici: la quinoa è un’opportunità

L’Italia e l’Europa stanno subendo in maniera sdevastante l’effetto dei cambiamenti climatici ed il settore che inevitabilmente ne risulta più colpito è senza dubbio quello agricolo. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito spesso a lunghi periodi di siccità, basti pensare al biennio 2016-2017, quando alcune zone del centro Italia vissero un periodo di siccità interminabile, situazione che si  sta ripetendo nell’ultimo biennio al nord.  

In questo periodo la situazione al nord è probabilmente ancora più critica, dopo un 2022 che, oltre ad una siccità logorante, ha esposto l’Italia (e l’Europa in generale) a temperature altissime in una stagione estiva quasi eterna, iniziata a marzo e terminata ad ottobre che ha messo in ginocchio molte aziende. Il fenomeno è stato particolarmente sentito al nord Italia dove l’acqua per l’irrigazione è stata razionalizzata e dove tradizionalmente si coltivano specie a più alto fabbisogno idrico come il mais e la soia.

Purtroppo, per la stagione 2023 i segnali non sono assolutamente incoraggianti, l’inverno è stato estremamente siccitoso, e anche sulle montagne le precipitazioni nevose sono state ai minimi storici. Questo fa prevedere una stagione primaverile-estiva forse più critica di quella vissuta nel 2022. Di fronte ad un panorama che si preannuncia preoccupante per le colture tradizionali si va alla ricerca di colture a basso fabbisogno idrico, tolleranti alla siccità e che riescano ad adattarsi anche a condizioni climatiche più difficili.

Quinoa

Questo è senza dubbio il caso degli pseudocereali, in particolar modo la quinoa. Questa coltura, che non richiede interventi di irrigazione, se non un irrigazione di soccorso  in caso di siccità estrema (come il 2022), rappresenta senza dubbio un’opportunità per le aziende agricole alla ricerca di un’alternativa produttiva valida. L’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato che essa offre ottimi risultati al nord Italia e la sua produzione sta crescendo costantemente dal 2017 in tutto il paese, ma in particolar modo in tutta l’area settentrionale, dal Piemonte al Friuli. La coltivazione di quinoa si sta sviluppando no solo come alternativa alle colture classiche, ma anche come interessante coltura intercalare nelle rotazioni per le aziende biologiche, in particolar modo per le aziende risicole piemontesi e lombarde.

Fortunatamente, fino ad oggi la crescita della produzione è supportata da un aumento della domanda di quinoa italiana che negli ultimi anni sta superando l’offerta. E se fino al 2020 la domanda era limitata esclusivamente al prodotto Biologico, nell’ultimo biennio si è assistito ad un aumento del consumo anche di quinoa convenzionale italiana.


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Ad oggi la quinoa è una coltura che ha due tipologie di mercato per le aziende agricole: la commercializzazione diretta del prodotto lavorato (vale a dire selezionato e pronto al consumo) o la commercializzazione del prodotto in natura su filiera. La commercializzazione diretta richiede ovviamente maggior organizzazione da parte dell’azienda agricola e d è sicuramente un percorso più complesso che richiede macchinari per la pulizia e per la selezione del prodotto. Nel caso in cui si scelga di coltivare varietà con saponina (Cosa sono le saponine? Leggi l’articolo) sarebbe necessario un processo di rimozione di questa sostanza prima di commercializzarla. La filiera è sicuramente la soluzione a portata di mano di tutte le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, e che consente di vendere il prodotto in natura, evitando di farsi carico di tutte le operazioni di pulizia e selezione, compreso la rimozione della saponina laddove necessaria. In ogni caso, per aziende agricole che hanno come obiettivo la commercializzazione diretta del prodotto, consigliamo varietà senza saponina.


“Contratti di filiera per la coltivazione di quinoa”

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La quinoa è una coltura primaverile che si semina da fine febbraio a fine marzo (al centro sud) e da inizio marzo a metà aprile (al centro-nord). Al nord ci si può spingere anche oltre metà aprile, in quel caso, potrebbe essere conveniente un leggero intervento di irrigazione subito dopo la semina per favorire l’emergenza e soprattutto un rapido sviluppo nella primissima fase. La raccolta avviene normalmente tra fine di luglio e metà agosto.


“Come si coltiva la quinoa?”

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La quinoa non è la sola valida alternativa alle coltivazioni classiche, vi sono indubbiamente altre colture emergenti, definite spesso “superfood”,  come alcuni pseudo-cerali, in particolar modo l’amaranto e cerali minori come il teff. Ad oggi crediamo che la quinoa rappresenti però un’opportunità più interessante a breve termine, soprattutto dal punto di vista commerciale perché gode di una filiera già operativa e collaudata. L’amaranto ed il Teff sono sicuramente molto interessanti per quelle aziende agricole che dispongono di propri canali commerciali. Tuttoquinoa ha a disposizione sementi di amaranto e di teff.

Il Teff merita comunque un breve approfondimento perché, oltre alla commercializzazione della granella, risulta essere una coltura ottima come foraggio. Numerose aziende zootecniche stanno coltivando teff in quanto, oltre ad essere molto produttivo (garantisce due sfalci), ha dei valori nutrizionali ottimi ed offre un fieno lungo e fino. Anche dopo la raccolta della granella, la paglia viene utilizzata come fieno, ovviamente con valori nutrizionali inferiori rispetto al fieno prodotto dallo sfalcio delle pianta in prefioritura. In Andalusia la paglia di Teff è particolarmente richiesta come fieno per i cavalli.


“La coltivazione del Teff

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    Cultivo del tef

    Al escribir un artículo sobre el cultivo del tef me vienen a la mente los primeros artículos escritos sobre el quinoahace casi 10 años, cuando la quinoa, al igual que el teff en la actualidad, era un cultivo prácticamente desconocido en Italia. Unos años después, podemos afirmar con satisfacción que el progreso de la quinua italiana, tanto cualitativa como cuantitativamente, ha sido ciertamente notable. Esta premisa sobre la evolución de la quinua como alternativa de cultivo pretende ser simplemente un deseo de que el Teff pueda seguir el mismo camino. De hecho, creemos que el potencial del Teff, a nivel agronómico, puede ser incluso mayor que el de la quinoa, tanto por su rusticidad como por su versatilidad, que permite sembrarlo tanto en primavera como en segunda cosecha.

     


    ¿Qué es el teff?
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    cultivo de teff
     
    Siembra

    L’epoca di semina del teff va dalla metà di marzo alla metà di maggio per quanto riguarda la semina primaverile, mentre in secondo raccolto, la semina avviene normalmente a fine primavera, in questo caso la pianta ha bisogno ovviamente di irrigazione.


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    Dado que la semilla es muy pequeña, el lecho de siembra debe prepararse de forma óptima. Para evitar que la semilla caiga a demasiada profundidad, se recomienda rodar antes de la siembra. En cualquier caso, un suelo mal preparado puede remediarse aumentando la densidad de siembra.

    La siembra puede hacerse en hileras (como el trigo) o por esparcimiento. La planta compite muy bien con las malas hierbas cubriendo el suelo de manera uniforme.  

    La cantidad de semilla necesaria es de aproximadamente 10-15 kg/ha, en lechos de siembra no óptimos se recomienda aumentar la densidad. La semilla debe permanecer en la superficie, de 1 a 1,5 cm, por lo que en suelos más gruesos es aconsejable utilizar más semilla.

    Dado que el teff es un cereal, se pueden utilizar los mismos abonos y cantidades para la fertilización basal que para los cereales de paja.

     

    La fase vegetativa

    Durante la fase vegetativa, el teff no requiere ninguna intervención particular; su rusticidad hace que sea tolerante a todas las enfermedades típicas de los cereales. Si se cultiva como segunda cosecha, es necesario un poco de riego para mantener la humedad en el suelo.

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    La colección

    El tef, como todos los cereales de paja, se cosecha con una cosechadora, pero se pueden utilizar diferentes técnicas.

    Il metodo classico utilizzato per i cereali è sicuramente l’alternativa più rapida e conveniente, utilizzando una mietitrebbia con crivelli adeguati (come quelli da erba medica o trifoglio) e cercando di non raccogliere il prodotto troppo secco onde evitare eccessive perdite di seme.

    In stagioni particolarmente umide, su appezzamenti nei quali sono presenti molte infestanti (Il Teff normalmente non ha problemi di infestanti) o in caso di eccessivo allettamento, un’ottima opzione è lo sfalcio della pianta ancora non completamente secca, seguita da trebbiatura una volta essiccata (ideale sarebbe una testata Pick up sulla mietitrebbia, ma si riesce a farlo molto bene anche con una testata normale da cereale cercando di effettuare lo sfalcio non troppo vicino al suolo).

     

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      PSR Lazio Agricoltura Biologica: 600 € ad ettaro di contributo per la coltivazione di quinoa

       
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      La quinoa, un cultivo desconocido hasta hace pocos años, está teniendo un éxito creciente en los últimos años, tanto como alimento como alternativa de cultivo. El cultivo de la quinoa en Italia está creciendo considerablemente, y si hasta hace unos años el cultivo de la quinoa era algo casi desconocido, hoy en día no sólo los agricultores, sino también los organismos administrativos están empezando a reconocer su valor, especialmente en el marco de la agricultura ecológica. Técnicamente, es una Chenopodiacea, es decir, una planta que pertenece a la misma familia que las espinacas y las remolachas, y como tal debe considerarse un cultivo hortícola, categoría a la que casi todos los PDR reconocen una contribución mayor que a los cereales y otros cultivos herbáceos en agricultura ecológica. En algunas regiones aún no se ha incluido explícitamente en la lista de cultivos porque las superficies cultivadas en la propia región son pequeñas, por lo que se equipara a un cereal.

      Es importante destacar que esto es técnicamente incorrecto, porque La quinoa se considera un "pseudocereal" única y exclusivamente por el uso del grano, pero es una quenopodiácea, por lo tanto un vegetal y no tiene ninguna conexión botánica con los cereales. Basta con mencionar el amplio uso que se hace de sus hojas frescas en Sudamérica.



      A este respecto, citamos como ejemplo la Región del Lacio, que en la medida 11 del RPS "Agricultura ecológica" - Anexo 2 menciona explícitamente la quinoa entre los cultivos hortícolas, con una contribución de 600 euros/hectárea.


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      La quinoa, oltre ad essere una coltura che offre un reddito apprezzabile, in questo modo diventa ancora più remunerativa considerando che si tratta di una coltura ortiva che non necessita di irrigazione e la cui raccolta viene effettuata con mietitrebbia da cereali, pertanto con costi di produzione (soprattutto manodopera ed irrigazione) molto più bassi rispetto ad altre ortive classiche.


      “Contratti di filiera per la coltivazione di quinoa”

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      La Regione Lazio è, ad oggi, probabilmente l’unica ad aver inserito correttamente la quinoa tra le colture ortive in pieno campo, ma sono molte le Regioni che non hanno ancora incluso la quinoa nelle tabelle colturali. Pertanto, il nostro monito a tutti gli agricoltori, è quello di confrontarsi con i propri agronomi, consulenti, associazioni di categoria in modo da poter fornire agli organismi pubblici indicazioni per la corretta introduzione di questa coltura nelle Tabelle Regionali. Altre regioni, come la Regione Toscana o la Regione Piemonte, hanno deciso di inserire la quinoa tra i cereali da granella o seminativi generici. Anche in questo caso, crediamo che sia opportuno far presente agli organismi competenti che si tratta di una chenopodiacea e non di un cereale e che sarebbe più corretto classificarla come tale.

      Per qualsiasi informazione in merito alle condizioni previste per la riscossione dei contributi, sulla possibilità di accedere ai contributi, sulla conferma degli stessi per l’annata 2023 e sugli importi previsti rivolgersi al proprio tecnico o alla propria associazione di categoria. Il presente articolo ha scopo esclusivamente informativo ed è aggiornato a marzo 2022.

       

       

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        Quinua italiana, el consumo sigue creciendo y la calidad es cada vez mejor

        El crecimiento del consumo de quinua no parece frenarse y, una noticia aún más positiva, la demanda de quinua italiana sigue creciendo exponencialmente. Basándonos en los datos del mercado, podemos estimar un crecimiento de la demanda de quinua italiana BIO de al menos un 300% desde 2019 hasta la fecha.

         


        "A partir de 2022 los contratos de la cadena de suministro también en el centro-sur".
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        ¿Pero a qué se debe este crecimiento?

        Hay muchas razones para ello, la primera, y quizás la más obvia, es el aumento general del consumo de quinoa, tanto en grano como procesada (harinas, inflados, etc.) y especialmente su uso como ingrediente en mezclas de harina para la industria de la panadería, la pasta y la confitería. Sí, incluso la industria está prestando más atención a los productos italianos. Otro aspecto importante es, sin duda, la mayor atención que presta el consumidor al origen del producto, especialmente cuando hablamos de productos ecológicos.

        Quinoa Maremma - Tuttoquinoa.com - Quinoa recién cosechada

        Por otra parte, no debemos pasar por alto el factor que probablemente ha dado el verdadero salto de calidad de la quinoa italiana: la experiencia adquirida tanto en el campo por los agricultores y agrónomos como en la fase de postcosecha y postprocesamiento por los operadores de esta parte de la cadena de suministro. Los pioneros de la quinoa en Italia tienen ahora unos 10 años de experiencia, han podido perfeccionar las técnicas agronómicas y la maquinaria, han podido probar numerosas variedades (y en esto Tuttoquinoa ha hecho ciertamente una importante contribución) y ahora, incluso la eliminación de la saponina ya no representa un obstáculo. La quinua que se puede producir hoy en día no tiene nada que envidiar a la sudamericana en cuanto a nutrición y sabor. El único inconveniente sigue siendo el tamaño de la semilla, pero sabemos que sólo las variedades cultivadas en el altiplano andino son capaces de desarrollar una semilla mayor de 3 mm.

        Si pensamos en la huella de carbono de una quinoa importada de Sudamérica, que ha recorrido unos 10.000 km para llegar a nuestras mesas, creo que queda bastante claro cuál es el verdadero valor añadido de la quinoa italiana.

        Dal 2019, Tuttoquinoa, è in grado di offrire ai propri clienti la possibilità di stipulare contratti di coltivazione di quinoa Biologica, un’opportunità interessante per le aziende agricole.

         


         

        (Para contactos e información sobre contratos de la cadena de suministro y en elcompra de semillas certificadas y seleccionadas puede ponerse en contacto con nosotros en Escríbanos a través del siguiente formulario de contacto o póngase en contacto con nosotros por teléfono en el número que encontrará en la página contactos.)

         

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          Buenas noticias para el mercado italiano de la quinoa

          Si pudiéramos retroceder en nuestra mente 10 años y recordar las estanterías de los supermercados o tiendas de comestibles de entonces, difícilmente podríamos visualizar una bolsa de quinoa. Tal vez los más observadores y los que tienen una buena memoria fotográfica puedan recordar la rara presencia de la quinoa en las tiendas especializadas. Podríamos decir que el año cero en Italia fue 2013, proclamado por la FAO como el Año Internacional de la Quinua. Desde entonces, el aumento del consumo de este producto ha crecido exponencialmente. En 2015 (el mismo año en que nació Tuttoquinoa), Nielsen publicó un estudio de mercado sobre la venta al por menor de cereales y granos, en el que se registraba un aumento del consumo de quinoa de alrededor del 200%.

          Fuente: Repubblica.it - 27/08/15

          Allora si trattava esclusivamente di quinoa importata da Perù e Bolivia. Negli ultimi anni il consumo di quinoa è aumentato ulteriormente, ma con un’importante differenza rispetto ad allora: La quinoa italiana. Se nel 2015 la quinoa di origine italiana rappresentava un’eccezione, da allora è sempre più frequente incontrare confezioni di questo prodotto, anche se tutt’oggi la produzione nazionale è quasi esclusivamente BIO. Detto ciò, viene da chiedersi innanzitutto perché la quinoa abbia riscosso così tanto successo e perché la domanda si stia spostando verso il prodotto nazionale. Beh, la risposta alla prima domanda sta in primis nelle qualità intrinseche di questo alimento, non dimentichiamo che si tratta di una delle poche piante in natura in grado di apportare i nove aminoacidi essenziali, tra cui la lisina, necessaria per la fissazione di calcio nelle ossa, che funziona da stimolo nell’emissione di insulina. Essa è un importante precursore della vitamina B3 (niacina), che essendo idrosolubile non può essere immagazzinata nell’organismo, ma deve essere assunta con l’alimentazione. È ricca di flavonoidi, in particolare Quercetina (Antistaminico ed antinfiammatorio) e Kaempferol (Antiossidante ed antinfiammatorio). Inoltre, è importante fonte di Sali minerali, fibre e proteine. Se a ciò aggiungiamo che si tratta di un prodotto senza glutine a basso indice e carico glicemico capiamo che si tratta di un alimento con caratteristiche uniche in natura. Ma questo non è l’unico motivo, ci sono anche ragioni indirette, come l’aumento del consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali (anche i legumi hanno visto crescere il proprio mercato), vi è una tendenza generale verso un’alimentazione più salutare ed infine ed un incremento del consumo di cibi senza glutine. Le motivazioni che risiedono dietro alla crescita della domanda di quinoa Italiana sono da ricercare nella maggiore tracciabilità del prodotto e nelle maggiori tutele e garanzie sulle produzioni Biologiche, allo stesso tempo sono legate anche ad aspetti etici ed ambientali. Questi ultimi due aspetti meritano un approfondimento. Dobbiamo infatti tener conto che produrre quinoa in Italia, significa evitare trasporti marittimi internazionali con inestimabili dispendi energetici e conseguenze ambientali, significa soprattutto creare filiere corte e ridurre l’impatto ambientale che i generi alimentari hanno sul nostro pianeta. Inoltre, vi è un aspetto etico da non sottovalutare legato alle popolazioni andine che per millenni hanno coltivato la quinoa e per le quali questo alimento rappresenta una fonte essenziale di energie. Oggi le loro produzioni vengono destinate principalmente alle esportazioni, spesso sottraendo risorse al fabbisogno locale.

          Hay que decir que la quinua producida en Europa, desde el punto de vista estético, no alcanza (y probablemente no alcanzará) el nivel de la quinua cultivada en las zonas de origen entre Perú y Bolivia, tanto porque las variedades cultivadas en estas zonas no están en absoluto adaptadas a la latitud europea, como porque las condiciones edafoclimáticas únicas de esta región no pueden reproducirse en otros lugares. Desde el punto de vista nutricional, gracias a las variedades dulces (es decir, con un contenido muy bajo de saponinas), que permiten evitar el proceso de desaponificación (y, por tanto, el descascarillado), hemos conseguido en Italia proponer un producto integral, que mantiene los valores nutricionales sin reducir el contenido en sales minerales y proteínas, lo que ocurre con las variedades con saponinas, que requieren su eliminación. Unas semanas después de la siembra y a las puertas de la campaña de cultivo 2021, estamos preparados para otra campaña, una 2021 en la que el proyecto en colaboración con QUIN ve duplicadas las superficies cultivadas a través de los contratos de la cadena de suministro con respecto a 2020.

           

           

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            El cultivo de la quinoa en Italia: resultados de 2018

            Tras los resultados globalmente positivos obtenidos con la variedad Regalona Baer en 2017 y las excelentes respuestas ofrecidas por las variedades europeas (Titicaca y Puno) ensayadas en el norte de Italia, en 2018 decidimos hacer una comparación entre 4 variedades, ensayando también la Leer más

            Quinoa: ensayos de cultivo en campo abierto

            Tras haber realizado ensayos de campo durante 2 años y haber identificado la variedad en la que creemos que podemos centrarnos (tanto en términos de rendimiento como, sobre todo, de adaptabilidad y calidad de la semilla), en 2017 realizamos un ensayo en campo abierto en una superficie de 7000 m2. La siembra fue Leer más

            Quinoa: le nostre prove varietali (2016)

            En 2016, por fin tuvimos la oportunidad de llevar a cabo los primeros ensayos experimentales con quinoa y amaranto en la Toscana y, como suele ocurrir, nos enfrentamos a situaciones que eran en muchos aspectos diferentes a las vistas en España o en otros lugares. Pero, al fin y al cabo, esa es la belleza de la naturaleza. Leer más

            Cultivo de la quinoa

            Estamos a principios de febrero, y mientras en Sudamérica estamos en plena cosecha de quinoa, en la zona mediterránea es el momento de empezar a pensar en la siembra que, en el centro de Italia, en condiciones normales, podría tener lugar entre mediados Leer más

            Conocer (y cultivar) el amaranto

            El amaranto, como se mencionó en una entrada anterior de este blog (leer post), junto con la quinoa es uno de los alimentos de mayor éxito en todo el mundo. El amaranto es también una planta capaz de adaptarse Leer más

            Quinoa: consideraciones generales para la campaña de 2017

            => Fotogalería 2016 => Fotogalería 2017

            A punto de finalizar este 2017, es hora de hacer balance de un año que, sobre todo desde el punto de vista climático, nos ha deparado bastantes sorpresas. Pero, al mismo tiempo, nos ha permitido observar el comportamiento de la quinoa en condiciones, cuando menos, extremas.

            La variedad Regalona ha sido probada este año en distintas zonas de Italia, con diferentes técnicas de siembra en suelos de distinta composición y altitudes que van desde el nivel del mar hasta los 900 metros sobre el nivel del mar.

            Desde el punto de vista de la producción, 2017 nos proporcionó muchas confirmaciones de comportamientos ya observados en pruebas realizadas en años anteriores, pero también considerables (y positivas) sorpresas. Haber podido observar el comportamiento de la planta en diferentes condiciones, a distintas latitudes y altitudes, nos dio la oportunidad de formular una especie de "análisis de sensibilidad" sobre los factores que más influyen en el cultivo.

            Procedamos por orden. Los factores que se tuvieron en cuenta, a partir de las observaciones de una muestra de explotaciones que realizaron las pruebas, fueron: a) Altitud b) Tipo de suelo c) Época de siembra d) Método de siembra e) Tiempo de consistencia de las lluvias f) Ataques de plagas.

            1. Altitud: hemos comprobado que la altitud, al menos hasta los 800 m sobre el nivel del mar, no influye especialmente en el desarrollo y la producción.
            2. Tipologia di terreno: come già constatato in precedenza, i terreni eccessivamente limosi o i terreni che, in generale, tendono a creare una crosta superficiale, mettono a rischio l’emergenza della pianta. In ogni caso, esclusa questa criticità, la pianta ha dimostrato di adattarsi bene a tutti i terreni. Non sono state realizzate analisi sui terreni, pertanto non si hanno dati scientifici. Anche i terreni estremamente sabbiosi sono da evitare in quanto, dopo un’emergenza ed una prima fase vegetativa eccezionale, con l’arrivo del caldo la pianta soffre l’eccessiva evaporazione dell’umidità dal suolo. Su questa tipologia di terreni sarebbe necessario irrigare almeno in prefioritura e nella fase di riempimento del chicco.
            3. Momento de la siembra: El momento de la siembra es sin duda uno de los factores determinantes. Sin duda está condicionado por la altitud y la latitud pero, en general, hemos observado que la siembra lo más temprana posible reduce el riesgo de ataque de Altica en la fase de emergencia (el parásito ataca cuando las temperaturas empiezan a subir) y aumenta la probabilidad de precipitación en la fase de preemergencia. También pudimos observar que las heladas (hasta -3°C) no causaron ningún daño a la planta (planta con 6 hojas verdaderas). Por lo tanto, consideramos importante anticipar la siembra todo lo posible, incluso hasta el 20/25 de febrero en las zonas llanas y montañosas del sur de Italia y en las zonas costeras montañosas del centro del país. En cualquier caso, si las condiciones meteorológicas y del suelo lo permiten, en altitudes inferiores a 600 metros, es aconsejable sembrar a finales de marzo.
            4. Metodo di semina: Le principali differenze tra la semina di precisione e la semina a fila continua (o a spaglio) risiedono nella gestione delle infestanti e nello spazio a disposizione della pianta per svilupparsi. La scelta tra l’uno o l’altro metodo è spesso determinata dai macchinari che si hanno a disposizione. Per la semina di precisione, oltre ad una seminatrice idonea, è necessario disporre di una sarchiatrice con la quale effettuare almeno 1 o 2 passaggi. Questo metodo, offre alla pianta la possibilità di svilupparsi maggiormente potendo sfruttare il maggior spazio a disposizione, quindi si avrà una densità minore, ma con una maggior produzione di seme per pianta. La presenza di infestanti tra le file sarà ovviamente più agguerrita, almeno nei primi 40/60 giorni. La semina con seminatrice tradizionale a fila continua o a spaglio, richiede maggior abilità da parte dell’operatore che deve essere abile innanzitutto a calibrare la dose di seme (tenendo conto che la dose ideale è di circa 10 kg/ha) oltre che a dare uniformità e giusta profondità al seme. Nella nostra azienda, quest’anno per quanto riguarda la semina a fila continua, abbiamo provato un metodo di semina leggermente diverso da quello illustrato nell’articolo “La coltivazione della Quinoa”, per maggiori dettagli rimandiamo all’articolo “Quinoa: prove di coltivazione in campo aperto”
            5. Tiempo y cantidad de lluvia: El año 2017 confirmó la gran resistencia de la quinua a la sequía. La quinoa que sembramos en la Maremma el 16 de marzo llegó a la madurez sin lluvias ni riego. Evidentemente, el tamaño de la semilla, y en consecuencia el peso y la cantidad producida, se resintieron, pero fue la única planta capaz de sobrevivir al calor y a la sequía sin riego. Los mejores resultados se obtuvieron en las parcelas que recibieron precipitaciones (15/30 mm) en el periodo de preemergencia (en la primera semana después de la siembra) y en el periodo de prefloración. Esta es una de las razones por las que creemos que es útil adelantar el periodo de siembra lo máximo posible. Al disponer de agua, se recomienda un buen riego inmediatamente después de la siembra.

              Marche - siembra el 4 de marzo, lluvia de preemergencia (foto tomada 80 días después de la siembra)

              Maremma - siembra el 16 de marzo con sembradora de hilera continua - ausencia total de lluvias (foto tomada 80 días después de la siembra)

            6. Ataques de plagas: El clima caluroso de este año fue muy favorable a las plagas, que fueron un problema sobre todo para la siembra tardía (a partir de abril). La altica fue sin duda el principal problema en nuestras parcelas de la Maremma; fue detenida por las heladas de los días 19/20 y 21 de abril, que, sin embargo, no causaron ningún daño a la quinoa. En el norte de Italia, hubo problemas de chinches y pulgones en el periodo posterior a la floración. En cuanto al gusano alpino, el mejor remedio por el momento es sin duda la siembra temprana, ya que no hay productos registrados sobre la quinoa.

              Maremma - Altica ataque en fase de emergencia

            El momento de la siembra y el volumen de las precipitaciones en el periodo de preemergencia, como se puede ver en las fotos de este artículo, influyen considerablemente en la homogeneidad de las plantas. En cuanto a los rendimientos, las parcelas consideradas mostraron rendimientos muy variables, aunque generalmente bajos (entre 800 y 1500 Kg/Ha). No se utilizó el riego en ninguna de las parcelas consideradas, por lo que los rendimientos inferiores a la media se debieron sin duda a la escasa (o nula) pluviometría. Los rendimientos más elevados correspondieron a las parcelas sembradas antes del 20 de marzo (con una diferencia considerable entre los cultivos que tuvieron precipitaciones durante los primeros 7/10 días después de la siembra). La sequía tuvo principalmente efectos negativos en el tamaño de las semillas.

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            Variedad de quinoa: Chile

            Una vez presentadas las principales variedades de quinua de Perú y Bolivia, los dos principales productores de este pseudocereal, toca ahora hablar del que, en mi opinión, es el país que ofrece las variedades con mayor potencial de Leer más

            Principales variedades de quinua: Bolivia

            La Quinua Real

            En Bolivia se encuentra la que, desde el punto de vista comercial, puede considerarse la quinua por excelencia: la llamada "Quinua Real". En realidad, no se trata de una variedad, sino de una denominación que agrupa a unas 50 variedades locales, que se caracterizan por el tamaño de su semilla (normalmente superior a 2 mm), que es también la principal razón de su éxito comercial. Leer más

            Principales variedades de quinua: Perú

            Tras una primera clasificación de la quinoa según los principales ecotipos(leer el post), vamos a intentar entender con más precisión cuáles son las principales variedades de quinoa, empezando por las siguientes Leer más

            Quinua: ecotipos y clasificación

            La quinua es una planta que se adaptaalas más variadascondiciones desuelo y clima : altitudes que van desde el nivel del mar hasta los 4000 metros sobre el nivel del mar; temperaturas que oscilan entre los 38°C y los -8°C; niveles de precipitación que pueden variar desde los 100 mm hasta los 2000 mm anuales y una humedad media entre Leer más

            Quinoa y amaranto: visión general

            Estas dos plantas, muy antiguas y de la misma zona geográfica (América Latina), tienen orígenes e historia paralelos. Desde un punto de vista botánico podríamos llamarlos "primos", de hecho Leer más

            Las saponinas, estas desconocidas....

            A diario me encuentro hablando de la quinua con personas que, movidas por la curiosidad o el interés, tratan de acercarse a este mundo por diferentes razones y con distintos propósitos: el pequeño agricultor que busca un cultivo que le permita Leer más

            Tuttoquinoa di Dario Vannuzzi Número de IVA 01573520531